Intervista al Presidente Massimiliano Dolcetto
In questo weekend il campionato di Serie A di rugby osserva un turno di riposo perché sabato 13 novembre la Nazionale italiana sfida l’Argentina al Monigo di Treviso e domenica 14 la Nazionale A avrà la possibilità di giocare contro l’Uruguay allo stadio Plebiscito di Padova. Dal prossimo weekend però si riprenderà a pieno ritmo e la Borsari Rugby Badia si preparerà a ricevere il Rugby Udine F.V.G. domenica 21 novembre alle 14,30. In occasione di questa pausa, il presidente della società biancazzura, Massimiliano Dolcetto, ha analizzato la prima parte di questo campionato ripreso dopo un periodo molto lungo.
Dopo 20 mesi di stop è ripartito il campionato di Serie A. L’inizio per la Borsari Rugby Badia è stato un po’ in salita. Se lo aspettava?
“Sinceramente sì, in quanto l’inattività ha influito molto e penso che il campionato di Serie A sia stato in assoluto il più penalizzato con la pandemia, oltre a questo c’è da aggiungere anche un rinnovamento, anche se nella continuità, dell’assetto societario ed infine il fatto che abbiamo una squadra ed uno staff tecnico molto giovane con buone prospettive, ma ancora da rodare”.
Da quest’anno nuovi sponsor sono entrati per sostenere il club, di sicuro un fattore positivo. Ne è soddisfatto?
“Sì, principalmente stiamo cercando di rinforzare e fidelizzare maggiormente i nostri partner storici che non finiremo mai di ringraziare. Allo stesso tempo cerchiamo di avvicinare aziende locali e non solo, che vogliono entrare nel progetto e partecipare a questa ripartenza non solamente da un punto di vista sportivo, ma come segnale di unità e coesione per portare avanti il nostro territorio e vari progetti per il futuro”.
La campagna acquisti è stata importante: all’interno della squadra ci sono grandi personalità che possono aiutare i più giovani nel gioco…
“Non essendo un ambiente professionistico, non possiamo parlare di una campagna acquisti vera e propria, se non per certi ruoli che erano completamente scoperti. Il nostro obiettivo è valorizzare i giovani del territorio e ci vorrà un po’ di tempo. Per fare questo abbiamo pensato ovviamente di inserire alcune figure di riferimento con maggiore esperienza per cercare di amalgamare il gruppo quanto prima. In questi casi l’aspetto umano e caratteriale degli atleti è stato valutato ancor prima delle capacità sportive”.
Badia giocherà quattro partite in casa. Teme che possa essere una difficoltà per i ragazzi giocarle poi in trasferta?
“Sinceramente non credo, penso che dobbiamo trovare solamente un po’ di entusiasmo, maggiore coesione e soprattutto che i ragazzi credano maggiormente nei loro mezzi, ma ripeto è un percorso in divenire”.