BORSARI BADIA: UNA STAGIONE DI RIPARTENZA
Per il Borsari Rugby Badia, la stagione (conclusa con la cena finale il 15 maggio) è stata simbolo di ripartenza. Con parte dello staff e alcuni giocatori nuovi, il club polesano ha raggiunto traguardi importanti. La squadra ha terminato il Campionato di Serie A con il quinto posto in classifica nel girone 2. I biancazzurri hanno giocato 16 partite (l’ultima in programma contro il Paese è saltata per positività Covid) ottenendo 9 vittorie (compresa contro l’Udine, squadra che poi si è ritirata), tra le quali vanno ricordate quelle contro Verona e Petrarca, 7 sconfitte e una partita persa a tavolino. Il presidente, Massimiliano Dolcetto, ha fatto un bilancio per capire il percorso del club.
Siete partiti a inizio stagione con un organico in parte nuovo. Com'è andata a livello societario?
“C’è stata un passaggio di consegne, tra la società Amatori Badia guidata dal presidente Giorgio Golfetti per oltre 30 anni e la Rugby Badia 1981 da me rappresentata. Come tutti i passaggi, seppur nella continuità con il recente passato, sono sempre molto laboriosi ed impegnativi sia dal punto di vista amministrativo che economico. Dal punto di vista societario oltre alla fondamentale ed imprescindibile presenza del nostro main sponsor Borsari e alla vicinanza della famiglia Muzzi in particolare, abbiamo registrato un avvicinamento di altri partner commerciali che, in funzione delle loro possibilità, hanno creduto nel progetto ed anche a loro va un grande ringraziamento. Collegato a questo e per dare maggiore visibilità, quest’anno abbiamo costruito un piccolo team che ha iniziato a lavorare anche nella comunicazione e nell’immagine verso l’esterno”.
La squadra ha concluso la stagione al quinto posto. E’ soddisfatto?
“Al di là della posizione in classifica sono sempre stato convinto che avremmo potuto toglierci qualche bella soddisfazione, come sono state le vittorie su Verona e Petrarca. Essendo partiti senza fare di fatto un’amichevole prestagionale, lo staff tecnico ha svolto un grande lavoro soprattutto nel lanciare qualche giovane ragazzo che il prossimo anno avrà con sé un bagaglio di esperienza in più. Peccato per l’interruzione del campionato causa Covid, avvenuta probabilmente nel periodo in cui eravamo più in forma”.
La convocazione di alcuni giocatori nel Rovigo l’ha resa orgoglioso?
“Credo più che altro che una situazione straordinaria di organico ridotto della Rugby Rovigo Delta causata dall’ epidemia, abbia favorito, attraverso il prestito temporaneo dei giocatori di Badia, una consapevolezza: questo tipo di aiuto reciproco, se più strutturato e programmato sin dall’inizio della stagione, può essere vantaggioso per tutti e può favorire, attraverso la categoria della Serie A, uno sbocco di qualità dopo il campionato Under 19, proprio per fare maturare i ragazzi ed i tecnici”.
Questo sport ha insegnato al club che l’unione fa la forza…
“Esatto. Infatti un grande ringraziamento va a tutte le persone che ci hanno aiutato a disputare il campionato, ai nostri collaboratori, alla Junior Badia ed alle Jene Old Rugby Badia, che ci hanno permesso di trovare tutte le strutture sempre in ordine, pulite ed efficienti: i campi di allenamento e gara, gli spogliatoi, gli ingressi allo stadio. Sono stati fondamentali anche nell’organizzazione dei terzi tempi”.