ANTONIO MARCADELLA: "BADIA MI AIUTA AD ESSERE ME STESSO, A MOSTRARE CHE VALGO"
Dopo il Torneo Pedrini, il Borsari Rugby Badia si sta preparando in vista dell’ultima amichevole pre stagionale che sarà sabato 28 settembre quando, alle 16.30, in campo 1 dei Nuovi Impianti Sportivi, i polesani affronteranno il Romagna RFC (A seguire ci sarà poi la presentazione di Junior, Old e prima squadra sempre in Campo 1). I ragazzi allenati da coach Matteo Maran hanno avuto due settimane per allenarsi, prepararsi e correggere tutti quei dettagli che, proprio durante il torneo, non sono andati come coach Maran voleva. Sicuramente però, durante il Pedrini, tutti i giocatori, anche i nuovi, hanno avuto modo di vedere con i propri occhi cosa significa giocare a Badia, avere piccoli tifosi che fanno il tifo dall’inizio alla fine sostenendoti e credendo nella prima squadra. E proprio di valori, famiglia e attaccamento alla maglia ha parlato la terza linea Antonio Marcadella. Classe 2004, Marcadella è cresciuto nel Rugby Abano San Giuseppe per poi trasferirsi al Petrarca dall’Under 14 fino al primo anno di Under 19. Successivamente è approdato a Rovigo, dove ha giocato un anno nella stessa Under, per poi arrivare a Badia la scorsa stagione.
L'anno scorso si allenava a Badia e inizialmente anche a Rovigo. Come riusciva a gestire tutto contando che vive ad Abano e frequentava in presenza anche l’Università?
“Ad essere sincero, all'inizio della stagione scorsa ero abbastanza in difficoltà perché gli impegni sia a livello universitario che sportivo erano tanti. La pressione che avevo perché volevo dare il massimo ha reso il tutto molto complicato. Sicuramente non è stato semplice, almeno nel primo periodo, gestire tutti gli impegni, anche a causa della distanza. In ogni caso, però, posso dire che questo mi è stato di grande aiuto, perché mi ha permesso di imparare a gestire le mie responsabilità e, soprattutto, di capire quali sono le priorità della mia vita”.
Cosa l’ha spinto a scegliere Badia?
“L'approccio positivo che la società ha nei confronti di noi giovani. Rispetto anche alle mie esperienze passate, infatti, posso dire che Badia è una realtà costruttiva in cui ogni giocatore ha l'opportunità di crescere sia a livello atletico che a livello personale”.
Com’è stato questo pre season rispetto a quello dell’anno scorso?
“Questo inizio di campionato è stato sicuramente molto diverso. L'anno scorso era un ambiente completamente nuovo per me: allenatori, Campionato, molti compagni...in più avevo appena cominciato l'università quindi avevo cambiato completamente i miei ritmi di vita. Quest'anno, invece, conosco l'ambiente e gran parte dello staff quindi so, almeno in parte, cosa mi aspetta”.
Com’è andato il Torneo Pedrini?
“Il Pedrini, anche se con pochi risultati, è stato positivo, perché, come squadra, abbiamo capito ciò che deve essere migliorato per l'inizio del Campionato”.
Sabato affronterete il Romagna nell'ultima amichevole prestagionale. Su cosa avete lavorato nelle scorse settimane?
“Abbiamo lavorato principalmente sul posizionamento in campo in fase di attacco e sullo stare uniti in difesa. Ci siamo focalizzati sui fondamentali e abbiamo cercato di migliorare la capacità di mantenere la concentrazione anche nelle situazioni di stress”.
Cosa significa per lei Rugby Badia?
“Ha un significato molto speciale, perché tra i vari impegni che ho ogni giorno, mi aiuta a essere me stesso, a mostrare che valgo. Per questo considero Badia un'importante fase per la mia crescita rugbistica che mi servirà per riuscire a giocare, in futuro, a livelli nazionali/internazionali”.